serate alternative
'mamma, ti aspetto giù di sotto'
seguono nell'ordine:
rumore di testa che sbatte contro muro.
2 secondi di silenzio.
urla disperate.
mia mamma che dice 'pietro devi stare attento o finisce che ti fai male veramente. vieni qua, fammi vedere'
e poi sempre mia mamma 'oh ma c'è del sangue!'
e poi il delirio.
pietro ha sbattuto sullo stipite di marmo della porta. sullo spigolo dello stipite credo. perchè in fronte ha praticamente un buco...a forma di spigolo -.-
correre al pronto soccorso alle sei di sera, nell'ora di punta, non è poi così divertente. soprattutto se mentre guidi tuo figlio urla disperato dietro di te e tu non ti puoi girare per guardare come sta.
mia mamma, che è seduta dietro con lui, chiede a me, che guido, se vedo cose incastrate nella ferita -.-
al pronto soccorso inizia un'esperienza che definirei tragi-comica.
la sala d'aspetto è affollata. molte persone anziane, un paio di ragazzi con tagli iper sanguinanti su gambe e braccia (e un pallore facciale preoccupante), altre persone con disturbi non identificabili.
arrivano simo, andre e mio papà.
mi guardo attorno e mi metto in fila per l'accettazione.
dover andare al pronto soccorso è già una cosa spiacevole di suo. solitamente non ci si va perchè non si ha null altro da fare. ma la cosa che più mi disturba è il senso di sconforto e abbandono che arriva non appena varchi quella porta. sembra che nessuno, tranne gli altri pazienti che aspettano, ti calcoli anche manco di striscio. tutti hanno qualcos'altro da fare, e per carità sarà pure vero, ma nessuno ti degna di uno sguardo, o di una parola.
provo ad attirare l'attenzione di un'infermiera, giusto per capire se devo aspettare in fila, o se con un bimbo che urla la procedura è, come dire, un pò più rapida. tutti evitano il mio sguardo...
bene, resto in fila. ma la fila non si muove. i due indiani che sono all'accettazione stanno facendo la loro anamnesi completa all'infermiera, che annota scrupolosamente tutto sul pc. ma hanno talmente tanti episodi rilevanti da raccontare, che secondo me sono ancora là che continuano con la loro storia.
succede una cosa strana. pietro, che fino a quel momento aveva praticamente sempre pianto, smette e comincia a calmarsi.
nel mondo del contrario, dove viviamo, un'infermiera si alza dalla sedia dopo una trentina di secondi e dice 'mi sembra di aver sentito un bambino'.
oh evviva! se bastava farlo smettere di piangere per attirare l'attenzione di qualcuno...
in realtà, nel momento in cui i paramedici cominciano ad occuparsi di te, ti accorgi che in quel posto lavorano anche persone davvero brave!
l'infermiera infatti è dolcissima, e super efficiente. riesce a controllargli la ferita e a disinfettarlo senza che lui proferisca parola. 'vedi pietro, l'acqua magica che c'è qui dentro ti pulisce da tutto lo sporco che è entrato nella tua ferita. e poi ti metto una benda, così finchè aspetti il dottore fai finta di essere un pirata!'
pietro è quasi entusiasta e comincia a raccontarle la storia della sua vita. 'io ho 3 anni...così vedi...' (e tira fuori 2 dita). 'stavo facendo un salto fuori sui gradini e sono caduto'
poi comincia ad indicare all'infermiera tutti i piccoli graffietti che ha tra dita e ginocchia e le chiede di mettere l'acqua magica anche su quelli 'così poi guariscono'. l'infermiera sta al gioco, e passa il disinfettante ovunque lui le indichi.
mentro sono li inginocchiata per terra vicino a lui, mi si avvicina un signore con la faccia disperata.
'la prego mia moglie sta male....può venire a vederla? non ce la fa più a star lì seduta'
lo guardo con faccia stupita, e poi intuisco che mi ha scambiata per un'infermiera, perchè io oggi ovviamente indosso pantaloni bianchi e t-shirt bianca -.-
'no mi scusi, deve chiedere ad un'infermiera' gli rispondo
'la prego! non so più che fare!'
lo sconforto aumenta. cerco l'infermiera che ha medicato pietro...ma è già scomparsa...
il signore sconsolato si risiede accanto alla moglie. e aspetta.
torniamo a sederci, in attesa che chiamino il nostro numerino con priorità alta.
comincio a spigare a simo cosa mi ha detto l'infermiera e mi accorgo che la sua faccia è verde.
'simo, ti senti bene?il tuo colorito è in tono col pavimento -.-'
'non molto, credo che sto per svenire' e parte alla ricerca di un bagno.
andre piange disperato, perchè è preoccupato per suo fratello.
pietro invece è tranquillo. e comincia lo show.
...
'mamma, mamma...fammi una foto mentre piango! così facciamo finta che sto male e che sono in ospedale!'
(si amore, ma in ospedale ci siamo davvero, non è che facciamo finta....penso sconsolata)
'guarda, faccio finta che ho le lacrime e le sto asciugando. fammi una foto!' (oddio ho creato un mostro O.O)
poi si alza, si avvicina al ragazzo con la gamba sanguinante e gli chiede 'ti sei fatto tanto male? guarda, anch'io mi son tagliato, ma mi hanno messo la benda!' il ragazzo gli sorride dolcemente.
e così la signora vicino, a cui pietro sta già descrivendo dettagliatamente cosa gli è successo
'saltavo...e son caduto'
le facce delle persone intorno cambiano un pò espressione, sono un pò più serene, nonostante tutto. e io penso 'basterebbe così poco a rendere anche un posto così un pò più accogliente. basterebbe una persona che ti sorride, o che ti parla. ma non abbiamo i soldi manco per le garze, figuriamoci se ce li abbiamo per l'animazione.....'
le porte degli ambulatori si aprono e si chiudono di continuo, ma dentro regna la rilassatezza. i medici sembrano in pausa.
pausa??? al pronto soccorso??? con tutta sta gente??? mah...
pietro torna a sedersi.
finalmente ci chiamano. ci alziamo, ma la porta dell'ambulatorio si richiude. aspettiamo. si apre la porta, ma non succede nulla. ci risediamo. aspettiamo. 'ma dobbiamo entrare?' ci chiediamo. mah...e chi lo sa...
'nr. 51!'
'eccoci!'
abbiamo scampato i punti di sutura. la colla è più fica, e non fa male.
pietro è stato bravissimo. e (l'infermiera?) che l'ha medicato, ancora di più. lo distraeva facendogli tenere le buste delle garze. poi gli metteva un dito sul naso e gli chiedeva di tenerselo per impedire che scappasse. nel frattempo lei armeggiava con 'l'attack' sul taglio e lui, impegnato a tenersi il naso, non sentiva il bruciore.
la sua faccia però era tesa, e preoccupata.
non appena l'infermiera pronuncia le parole 'vado a cercare un giochino, che mi sembrava di averne visto qualcuno fuori', lui cambia espressione, e ride.
io gli sorrido e gli dico 'mamma mia pietro, hai cambiato faccia alla parola giochino!'
e lui immediatamente replica 'dottore! ha visto che ho cambiato faccia con la parola giochi??'
come dire...ci voleva tanto a tirar fuori sto benedetto gioco??
e io penso 'ma che figlio figo ho?? ahahhahah'
invece del gioco, rientrano due clown! due volontarie che fanno servizio in pediatria, e sono simpaticissime.
hanno tanti pupazzetti e marionette. e hanno pure le bolle di sapone, che soffiano ovunque incuranti del posto in cui si trovano! grandissime. pietro ride e le guarda ammirato mentre il dottore mi compila le carte e mi spedisce in pediatria per un controllo.
al quarto piano, il pediatra non ci mette molto a capire che pietro sta bene.
'pietro, mi fai vedere se riesci a camminare diritto?'
e lui inizia a marciare con uno slancio che lascia tutti a bocca aperta. braccia tese, ginocchia alte, e sorriso a tutta faccia. il dottore si mette a ridere e ci chiede dove l'abbiamo trovato un personaggio simile...
ma possibile che dopo tutto questo abbia ancora la forza di spirito di prenderci in giro?? eccerto! :)
ora dormono tutti tranquilli.
andre si è calmato e tranquilizzato, perchè vedendo suo fratello fare così, si è convinto che non c'era motivo di preoccuparsi. la sua sensibilità a volte è disarmante....ma è bellissima.
simo è crollato, sul divano. provato e stremato dalla vista di tutto quel sangue e dal suo senso di impotenza di fronte a suo figlio che sta male.
pietro dorme orgoglioso col suo cerotto. che fa figo un sacco ;)
e quindi vado a ninna pure io. prima però recupero simo dal divano ;)
notte!
naza